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La CALUNNIA è un venticello ...

Vorrei iniziare l’editoriale di questo numero, ancora una volta, dalla cronaca riportata dalla stampa.

Su “la Nazione” nella cronaca di La Spezia del 10 novembre 2008 si racconta di due ragazzi minorenni che avevano lanciato una bomba molotov contro il Circo Karoli a Sarzana: Avevano associato l’arrivo del circo a Sarzana con un furto in casa. Circensi, nomadi, furti. Devono aver fatto un gran mescolone tra pregiudizi e voglia di vendetta. "Volevamo fargliela pagare", avrebbero detto per spiegare l’assurdo gesto che, solo per una fortunata combinazione, non ha causato un dramma. …  "Erano animali, non persone", avrebbero detto prima di essere riconsegnati ai genitori.
Il giornale parla di un “mescolone” di pregiudizi, ma i pregiudizi non nascono dal nulla, mi verrebbe voglia di citare “il barbiere di Siviglia” dove don Basilio spiega bene a Bartolo l’effetto di una calunnia che da venticello diventa una esplosione e un terremoto.
C’è in atto un soffiare di venticelli su tante categorie di persone come gli stranieri e i nomadi che sono delinquenti, ladri, stupratori… non lasciando immuni neanche i circensi che “maltrattano gli animali”.
Da che mondo è mondo le società mantengono se stesse a spese delle categorie più fragili e meno protette: la necessità di vendere “un pacchetto sicurezza” ha messo in moto tutta una serie di generalizzazioni di fatti singoli, di amplificazioni e pregiudizi che corrono il rischio di non essere più governabili e di creare ulteriori paure e danni alla convivenza civile.
Un esempio eclatante è dato dal pregiudizio che gli zingari rubano i bambini radicato nella popolazione, mentre uno studio dell’Università di Verona dimostra, dati alla mano, proprio il contrario. La Migrantes ha promosso questa ricerca e ne ha pubblicato i risultati nel libro “La zingara rapitrice”. Ma i pregiudizi sono lenti a morire e probabilmente andrà a finire come lo studio su “Circo e Animali” pubblicato da Migrantes nel 1999.
Di conseguenza una molotov lanciata contro un circo non ci deve meravigliare…
Giusto punire i ragazzi, ma sarebbe anche l'ora di eliminare dalla faccia della terra il circo in generale, non c'è spettacolo più triste al mondo, in una società civile, non si dovrebbe permettere di segregare, maltrattare, umiliare dei poveri animali” si legge tra i commenti alla notizia della molotov che i lettori del “Il Secolo XIX” hanno lasciato sul sito del giornale.

Passiamo ad una seconda notizia, questa volta apparsa su “Città Oggi” quotidiano del Magentino il 6 novembre scorso che titola: “Luna Park senza barriere: divertimento assicurato anche per giovani disabili”.

Niente di speciale, poche righe di cronaca per raccontare la realizzazione, all’apertura del parco di un croccante lungo 30 metri che è stato poi spezzettato e distribuito agli intervenuti. Poi l’altro fatto in programma: “Lodevole risulta difatti la scelta, da parte degli operatori della società viaggiante, di mettere gratuitamente a disposizione dei ragazzi diversamente abili l’intera area di giochi: venerdì mattina, dalle 9.00 alle 12.00, il Luna Park sarà quindi una loro esclusiva”.

È diventata una consuetudine degli spettacolisti viaggianti dedicare una giornata ai “diversamente abili” che sono ospitati nelle attrazioni non solo con una particolare attenzione alle diverse disabilità, ma anche offrendo loro la merenda o qualche spettacolo.

Ho voluto riportare questa notizia proprio per la sua assoluta “normalità”, una notiziola di poche righe che si perde in mezzo a tante righe che raccontano i fatti di una società schizzata, disturbata, impaurita, malata.
Di notizie così semplici e normali ce ne vorrebbero di più.

EDITORIALE - In Cammino 2008-4